martedì 16 ottobre 2012

Casino Royale - Waiting for Skyfall /21


Con l'arrivo del nuovo millennio si pose per la EON di Barbara Broccoli e Michael G. Wilson un importante dilemma: come rinfrescare l'immagine di 007?
Una delle caratteristiche del franchise dell'agente segreto più famoso al mondo è infatti proprio quella di essersi saputo adattare ai tempi, cambiando attori e stile.
Nel 2002, lo stesso anno di Die another day, era uscito The Bourne Identity, che resettava completamente il clichè del film di intelligence, portando la spettacolarità dell'azione ad un livello superiore. Il successo del sequel The Bourne supremacy confermò la necessità di tenere testa ad un concorrente di altissima caratura.
Nel 2005, invece, Christopher Nolan con Batman Begins dimostrava quanti gradi di libertà  sono consentiti sfruttando con intelligenza l'opzione del reboot, cioè del ricominciare la saga di un personaggio da zero, senza prendere in considerazione in alcun modo i film precedenti.



Nel frattempo la MGM aveva acquisito dalla Sony i diritti cinematografici di Casino Royale, il primo libro di Fleming e l'unico non ancora sfruttato dalla EON come sceneggiatura.
Non è fatto molto noto che persino Quentin Tarantino dichiarò il proprio interesse a fare uno 007 basato  su Casino Royale, con Pierce Brosnan protagonista, ma ambientato negli anni 50 e  girato in rigoroso bianco e nero! Se sia realtà o leggenda probabilmente non lo sapremo mai, quello che è sicuro è che per terrorizzare i produttori sarebbe bastato molto meno!

Tarantino o no, l'occasione si presentava ghiotta per rilanciare alla grande la serie con un reboot di 007 a partire da "the very beginning" con un Bond giovane ed ancora relativamente inesperto? Una volta scelta questa strada, apparve evidente la necessità di utilizzare un attore diverso da Brosnan, ormai troppo in là con gli anni. Al solito furono vagliatio moltissimi candidati, fra gli altri: Goran Višnjić (escluso per l'accento poco british), Eric Bana, Hugh Jackman,il giovanissimo Henry Cavill (che piaceva molto, lo troveremo nel 2013 nel reboot di Superman: Man Of Steel), Colin Salmon (già agente dell'MI6 in due Bond con Brosnan, rischiò di essere il primo 007 di colore).


Alla fine la tenzone si ridusse a Clive Owen ed al più giovane Daniel Craig, che alla fine la spuntò.
Lo 007 degli anni 2000 sarà quindi: biondo, giovane (38 anni), molto muscoloso e anche un po' tamarro (ahimè, i canoni dell'eleganza oggi non sono più quelli del bel tempo che fu).
Grande spazio viene lasciato all'azione "Bourne style", con ampio uso del Krav Maga e una lunga sequenza di inseguimento in stile parkour (i puristi direbbero che in realtà e free running).

Le location sono classicamente bondiane: Londra ovviamente, poi le Bahamas, Venezia, Praga e Karlovy Vary (che finge di essere il Montenegro) in Repubblica Ceca, conclusione in bellezza sul lago di Como.
La Aston Martin continua ad essere l'auto ufficiale di Bond (qui è una DBS V12 con cassetto porta-pistola e defibrillatore portatile). Contrariamente alla tradizione non compaiono nè il personaggio di Q nè quello di Moneypenny, Mentre Judi Dench viene confermata nel ruolo di M (ruolo da lei portato a rilevanza prima insuale).


Caterina Murino - Solange

Il ricorso al product placement come fonte di introiti per la produzione è di fatto ormai inevitabile: dopo "l'era BMW" dei primi tre film con Brosnan inizia una collaborazione con la Ford, le cui auto non fanno parte della dotazione ufficiale, ma Bond le prende sempre a noleggio. Grande pubbicità anche per la birra Heineken, la Virgin Atlantic (con una fugace apparizione di Richard Branson nel metal detector, fateci caso), i vestiti Brioni, gli occhiali Persol. Telefoni cellulari e computer sono invariabilmente della Sony.
Poche ma straordinarie le Bond girls: Caterina Murino intepreta Solange, la moglie di un faccendiere. Con l'ingresso al casinò fasciata di un vestito da sera rosso e con la cavalcata sulla spiaggia in costume da bagno vince di gran lunga la gara di bellezza con Eva Green che però interpreta un ruolo importante: Vesper Lynd, una delle sole due donne al mondo che 007 abbia mai amato. La Green ha il piglio giusto per il ruolo, per il quale aveva dovuto vincere la concorrenza di  Angelina Jolie, Charlize Theron, Cecile de France e Audrey Tatou.

Eva Green - Vesper Lynd

Daniel Kleinman supera sè stesso con forse i migliori titoli di testa di sempre: sfrutta il tema del gioco d'azzardo utilizzando effetti caleidoscopici e frattali. Le pistole sparano proiettili a forma di semi delle carte da gioco, mirini di fucili di precisione diventano ruote di roulette. Il tripudio è completo quando viene composta la scritta 007  con una pistola i cui proiettili bucano una  carta da gioco n°7.
La theme song, il cui titolo - You know my name - è diverso da quello del film è straordinariamente trascinante ed efficace, scritta e cantata dall'ex-Soundgarden Chris Cornell. 

Alla regia ritroviamo Martin Campbell, un esperto in "prime volte di 007", dal momento che aveva già diretto Goldeneye , il resto del cast tecnico viene sostanzialmente e giustamente confermato.

Negli anni 2000 lo sviluppo di tecnologia e telecomunicazioni rende più difficile creare dei gadget tecnologici credibilmente straordinari, ed infatti la produzione sceglie di non puntare su quelli; d'altro canto la spettacolarizzazione della violenza rende "necessario" che Bond semini sulla sua strada una scia di cadaveri ammazzati nei modi più strani. Addirittura lo vedremo imbracciare una mitraglietta (Sean Connery sarà rabbrividito). Il nuovo Bond è più giovane e atletico ma meno "vincente", insomma un po' meno Bond del solito.
Daniel Craig, dopo le perplessità iniziali di grandissima parte della critica, convince il pubblico (che poi è ciò che conta... o no?) e si guadagna un contratto per altri quattro film.
La pellicola è in assoluto la più remunerativa nella storia del franchise dando ancora una volta ragione alla EON, che al termine delle riprese ha già in cantiere il sequel. Ebbene sì, per la prima volta dal 1962 due film di Bond avranno una trama collegata uno all'altro: Quantum Of Solace (secondo una tradizione abbastanza consolidata riprende il titolo di un racconto di Fleming, ma il contenuto e del tutto originale) sarà la storia della vendetta di 007 contro l'organizzazione che ha causato la morte di Vesper. Lo 007 "moderno" saprà confermarsi o finirà col perdere la propria specificità? Lo scopriremo nel  prossimo post!





2006 - Casino Royale
Regia: Martin Campbell
Scenografia: Peter Lamont
Costumi: Lindy Hemming



1 commento:

  1. di impatto il coosso muscolato, ma quando esce dall'acqua con quella testolina piccina, i 4 capelli e le orecchie a sventola non sembra poi così sexy...
    la green molto brava ma l'avrei scambiata con la murino: l'ironia tagliente è sicuramente molto più d'effetto se portata da una bellezza rotonda e incredibile come la sua, mentre la green ha dovuto ricorrere a quintali di trucco!!!

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