giovedì 27 settembre 2012

Vendetta privata - Waiting for Skyfall /16


Nel 1989 vede la luce il secondo (ed ultimo) film in cui James Bond viene interpretato da Timothy Dalton. Il titolo originale avrebbe dovuto essere License revoked, ma la EON (la casa di produzione che detiene da sempre i diritti cinematografici sul personaggio di 007) temeva che il termine revoked fosse poco chiaro per gli americani, e decise per il titolo License to kill. In Italia il titolo era già stato sfruttato per il primo film in assoluto, quello con Ursula Andress per capirci (ben gli sta, così imparano a mettere titoli di fantasia invece che limitarsi a tradurre il titolo originale!), e si optò per Vendetta privata, prendendo spunto da un battibecco fra M e Bond.
Il film è girato in Messico, probabilmente per risparmiare qualcosa rispetto ai consueti Pinewood Studios di Londra, ed è l'ultimo ad avere un qualche contatto con i libri di Fleming (eccetto ovviamente Casino Royale, di cui a tempo debito vi racconterò la complicata genesi). Da Goldeneye in poi, si utilizzeranno sceneggiature originali, spesso adattate in seguito per la carta stampata.

Carey Lowell - Pam Bouvier

Vendetta Privata è il primo film in cui Bond rassegna sul serio le dimissioni e si impegna in una missione del tutto personale, anche se viene controllato a distanza da un M più comprensivo di quanto sembri (infatti spedisce il buon vecchio Q a dargli una mano).
I gadgets non sono particolarmente eclatanti: un esplosivo al plastico contenuto in un tubetto di dentifricio (Dentonite) e un fucile di precisione che può essere impostato in modo da sparare solo quando riconosce l'impronta della mano del proprietario.
Rispetto al capitolo precedente il film è ancora più violento e sanguinoso, il povero Felix Leiter - l'agente della CIA che spesso aiuta 007 - viene addirittura mutilato da uno squalo, anche se nei film successivi ricomparirà in ottima salute.
Il cattivo (Robert Davi) non vuole conquistare il mondo è "solo" un potentissimo narcotrafficante di un paese che potrebbe essere Panama (nel film si chiama Isthmus) ed è letteralmente circondato da pericolosi tirapiedi (gli henchmen nel gergo bondiano) fra cui si contano Everett McGill (una famosa "faccia da duro"  visto a volte nei film di David Lynch), Anthony Zerbe, e un giovanissimo ma già una spanna sopra gli altri Benicio Del Toro.
David Hedison interpreta il uolo di Felix Leiter per la seconda volta dopo 16 anni (lo era già stato in Live and let die, il primo con Roger Moore)

Talisa Soto - Lupe Lamora

Forse per merito delle accuse di scarso sex appeal di The living daylights vengono ingaggiate due Bond girl mozzafiato: Talisa Soto, modella americana all'epoca fidanzata di Nick Kamen (ve lo ricordate?), è la calientissima Lupe Lamora, la fidanzata fedifraga di Franz Sanchez, il villain principale. Dopo questa pellicola la Soto si ritaglierà una dignitosa carriera nei film d'azione. Io me la ricordo con piacere come principessa Kitana in Mortal Kombat e come moglie del cattivo nell'adrenalinico Ballistic.
Il ruolo femminile principale è però quello di Pam Bouvier, pilota d'aerei e informatrice della CIA con la passione per i fucili e le scazzottate (di conseguenza è scontato che attragga 007). La parte fu affidata a Carey Lowell, modella ed attrice dotata di un fisico perfetto per il personaggio: atletica e seducente. La Lowell più che per i film è interessante per i mariti: negli anni 80 è stata sposata con il fotografo di moda John Stember; all'epoca di Vendetta privata era già moglie di Griffin Dunne (il che dà una nuova speranza a tutti i bruttini ma simpatici). Nel 2002 si è sposata per la terza volta con Richard Gere, ed a quanto mi risulta resistono ancora felicemente insieme: hanno un figlio e fra tutti i nomi che potevano scegliere al mondo l'hanno chiamato Homer, come il papà della famiglia Simpson.

Benicio Del Toro - Dario

I titoli di testa sono per l'ultima volta opera di Maurice Binder, che pare non sapere più quale variante sul tema inventarsi per mantenere le caratteristiche di sempre: ballerine che si muovono in modo sensuale viste come sagome nere su fondo in contrasto di colori, o viceversa, in colori saturi su sfondo molto scuro.

Vendetta Privata resterà nella storia come il peggior incasso della serie, anche se non andò male in assoluto, battendo alcuni record stagionali quando uscì (il 1989 fu l'anno di Arma Letale 2, di Indiana Jones e l'ultima crociata, del primo Batman di Tim Burton, tanto per dire). Timothy Dalton si conferma un buon attore, ma ha avuto forse la sfortuna di prendere parte a due pellicole in cui la produzione sembra aver perso un po' la bussola rispetto alle caratteristiche che hanno fatto di Bond quello che è: sfacciataggine, eleganza di abiti e di modi e una buona dose di humour.
A causa di vari problemi di produzione il film successivo verrà rinviato più volte, spingendo Dalton a rassegnare le dimissioni da Bond anzitempo rispetto a quanto previsto originariamente dal contratto.
La EON, dopo ben sei anni (l'attesa più lunga nell'intera saga Bond) ne uscirà a testa altissima inaugurando una nuova stagione con Pierce Brosnan protagonista ed un rinnovato entusiasmo per un personaggio che forse a cavallo fra gli anni 80 ed i 90 era stato a torto ritenuto irrimediabilmente antiquato.
Nella prossima puntata vi svelerò tutti i dettagli di questo nuovo delicato passaggio.





1989 - Licence to kill (007: vendetta privata)
Regia: John Glen
Scenografia: Peter Lamont
Costumi: Jodie Tillen


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